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Quando vogliamo perdere peso, abbiamo così tante diete a disposizione che spesso non facciamo attenzione a come funzionano o ai rischi e i benefici che apportano. Una delle ultime tendenze nel mondo della nutrizione è il digiuno intermittente.

Ma come funziona esattamente?

Il digiuno intermittente prevede un’alimentazione che alterna periodi di digiuno (reale o “simulato”) in una finestra temporale di 16-20 ore, a periodi di alimentazione in un intervallo di 4-8 ore.

Non è una vera dieta, ma può essere applicato in diversi protocolli ed è flessibile: alcuni preferiscono saltare la colazione, altri la cena. Io solitamente lo regolo in base all’attività fisica.

Il fattore chiave è la sovralimentazione programmata.

Molte persone hanno paura che a digiuno il metabolismo rallenti: in realtà dipende da quante calorie introduciamo! Se nelle 4-8 ore in cui dovremmo mangiare, non ci alimentiamo a sufficienza, avremmo un rallentamento metabolico perché il nostro organismo crede che si stia affrontando un periodo di carestia e trattiene tutto quello che ha. Se ci alimentiamo adeguatamente invece, introducendo tutte le calorie necessarie in un arco di tempo ristretto, il metabolismo non solo non si abbassa, ma anche non si adatta!

Questo è un fattore importantissimo perché uno dei problemi principali delle diete ipocaloriche è che il corpo si adatta alle calorie che introduciamo e pian piano non riesce più a perdere peso. Se il metabolismo non si adatta, invece, la bilancia continua a scendere.

Altri credono che quello che mangiamo dopo un digiuno ci faccia ingrassare: dipende dal bilancio energetico, da cosa e quanto mangiamo! Quindi da quello che abbiamo fatto ieri, oggi e da quello che faremo domani. Se dopo il digiuno mangiamo un pacco di biscotti, una tavoletta di cioccolata, carne, pasta, pizza, birra e patatine sicuramente ci farà ingrassare, indipendentemente dalle ore di digiuno.

Saltando i pasti, si crea un deficit calorico e quindi si perde peso. Ovviamente, a patto che non si compensino i periodi di digiuno con cibi ad alto contenuto di zuccheri o di grassi, dal momento che non è il digiuno intermittente a dire necessariamente cosa si può e cosa non si può mangiare. Deve essere considerato nel contesto di una dieta personalizzata.

Il digiuno intermittente permette una ricomposizione corporea con perdita di grasso e mantenimento della massa magra, un miglioramento del profilo lipidico e della glicemia, riduzione dell’insulina-resistenza e dell’infiammazione.

Il digiuno intermittente non è digiunare dopo un’abbuffata o improvvisare: richiede un programma specifico in accordo alla propria routine e pianificazione delle ore di alimentazione.

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